Capoterra accoglie 14 profughi ucraini in fuga dalla guerra

Canti e applausi di benvenuto hanno accolto ieri sera un gruppo di 14 profughi ucraini fuggiti dalla guerra, mamme e bimbi arrivati da Kiev, ospitati nella vecchia casa canonica, da poco ristrutturata, della Chiesa di S.Efisio a Capoterra, in cui è stato attivato il CAS – Centro di accoglienza straordinaria gestito dalla Caritas diocesana di Cagliari attraverso il suo braccio operativo, la Fondazione Caritas San Saturnino.

«È la prima volta – spiega il direttore Caritas don Marco Lai – che abbiamo realizzato un CAS in una parrocchia, in collaborazione con la Prefettura, destinato ad accogliere i profughi ucraini: ciò permette un valore aggiunto per l’intera comunità accogliente. Complessivamente, come Chiesa abbiamo finora accolto una novantina di persone nelle famiglie, parrocchie, abitazioni messe a disposizione, a cui si aggiungono i circa settanta profughi ospitati negli istituti religiosi maschili e femminili. Inoltre, tante le disponibilità già arrivate da altre famiglie».

Ad accoglierli l’intera comunità parrocchiale e civile, tra cui i bambini del catechismo e un centinaio di parrocchiani, il parroco don Gianni Locci, il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai, Suor Dina Serra (della Congregazione Ancelle Sacra Famiglia) collaboratrice della pastorale parrocchiale, il sindaco Beniamino Garau e altri rappresentanti comunali, il dirigente scolastico del II Circolo didattico di Capoterra Gian Matteo Sabatino.

«Come cristiani non potevamo tirarci indietro – commenta il parroco don Gianni Locci -: la comunità ha risposto con grande sensibilità e generosità alla domanda di carità e amicizia. Vogliamo farli sentire a casa, aiutarli a recuperare un po’ di quella serenità che la guerra ha tolto loro all’improvviso». Nella comunità ci sono anche diverse donne ucraine presenti lì da tempo, che hanno già accolto diversi profughi nelle loro famiglie, e che stanno aiutando nella mediazione. «I nuovi ospiti troveranno una comunità accogliente che vive il Vangelo nel quotidiano, che ama aiutare chi è in difficoltà. Il tutto in sinergia con le istituzioni locali: un camminare insieme, accanto a chi ha bisogno. I minori saranno inseriti in percorsi scolastici e nelle attività dell’oratorio e ci attiveremo per le lezioni di italiano».

«La comunità – dice Suor Dina Serra, coordinatrice della Scuola paritaria Principe di Piemonte Sacra Famiglia di Capoterra e segretaria Usmi Cagliari – ha sentito da subito il desiderio di essere utile, provvedendo a tutto il necessario per rendere operativa e accogliente la struttura. Una comunità che si è preparata con entusiasmo e unita nella preghiera, il cui motore è stato l’impegno delle famiglie, fortemente toccate dalla guerra, desiderose di condividere il dolore di queste persone. Da parte di tante di loro è arrivata la disponibilità all’accoglienza: una comunità intera che sta mettendo a disposizione il proprio tempo, professionalità, creando rete, mostrando sensibilità e altruismo in un cammino sinodale, nella consapevolezza che lo stare insieme rispecchia lo stile del Vangelo in cui si vive la “bella notizia”. Le accompagneremo con attenzione, comprensione e rispetto».