Accolti stamattina sette profughi ucraini giunti con voli umanitari

Stamattina il benvenuto da parte dell’arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Baturi, del direttore della Caritas diocesana don Marco Lai e del parroco di San Nicola di Bari di Muravera don Emilio Manca, al gruppo di sette profughi ucraini (mamme e figlie) arrivati nel capoluogo sardo grazie ai voli umanitari organizzati da Caritas Italiana con il sostegno di Open Arms.

Ad accoglierle sarà la comunità parrocchiale di Muravera, grazie al coordinamento della Caritas diocesana, nell’ambito dell’impegno della Chiesa cagliaritana che vede già ospitati una settantina di profughi presso famiglie e comunità parrocchiali, a cui si aggiunge un’ulteriore settantina accolti presso istituti religiosi maschili e femminili. «Un nuovo momento in cui manifestiamo la nostra accoglienza nei confronti dei fratelli ucraini che scappano da una situazione disastrosa – ha detto l’arcivescovo -. Ciò significa la capacità della Chiesa, del popolo sardo di lasciarsi ferire dalle immagini e dalle notizie che arrivano, e di scendere in campo con la preghiera, la solidarietà, l’affetto, la raccolta fondi e un’accoglienza concreta: apriamo le nostre case a chi ha bisogno di recuperare una condizione di pace e stabilità. Ed è davvero un grande segno quello dell’incontro, attraverso cui possiamo diffondere una cultura di pace e dell’accoglienza». «La realtà diocesana – ha sottolineato il direttore Caritas don Marco Lai – si sta dimostrando ancora una volta sensibile e capace di crescere nella cultura dell’accoglienza e della fratellanza, così come ci chiede Papa Francesco. La vera comunità accogliente continua a essere tale anche nel tempo e quindi se ci sarà bisogno abbiamo già ricevuto tante disponibilità (oltre 500 posti) per continuare ad accogliere».

Le persone arrivate stamattina saranno ospitate in due appartamenti messi a disposizione dalla comunità parrocchiale di San Nicola di Bari di Muravera: «Mi sono sentito fortemente provocato da questa emergenza, e da subito ho sensibilizzato i fedeli all’accoglienza – spiega il parroco don Emilio Manca -. La nostra comunità sta rispondendo con entusiasmo, con la voglia di mettersi in gioco e fare tutto il possibile affinché queste persone si sentano amate e parte integrante di essa; ci stiamo attivando affinché possano svolgere attività lavorative stagionali, in modo da favorire ulteriormente il loro inserimento nella nostra realtà durante la loro permanenza»