Celebrata stamattina la Giornata mondiale del Rifugiato

 

Celebrata stamattina nella sala dell’affresco dell’ex convento dei cappuccini a Quartu la Giornata mondiale del rifugiato organizzata dal Sai San Fulgenzio – Comune di Quartu Sant’Elena, gestito dalla Caritas diocesana di Cagliari attraverso il suo braccio operativo Fondazione Caritas San Saturnino.

A salutare i presenti il sindaco Graziano Milia, che ha sottolineato come «la vicenda dell’Ucraina ha fatto scoprire a tutta l’Europa che il problema dei rifugiati è serio». Di fronte a ciò «dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, perché, esso, anche se non di facile soluzione, «può essere l’occasione per ripartire». Richiamando lo scenario attuale il sindaco ha ribadito il dovere di accogliere: «Noi siamo preoccupati per l’aumento dei prezzi, ma in altre realtà queste modifiche dello status quo porteranno la fame. E di conseguenza si creerà ulteriore mobilità nel mondo. E chi è in difficoltà deve essere aiutato. Anche, o forse soprattutto, con l’attività concreta delle comunità locali. Ecco perché dobbiamo coinvolgere i cittadini in questi progetti, metterli a conoscenza, anche con manifestazioni come questa di oggi».

Tra i saluti, quelli dell’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi: «Giornata che ci porta a riflettere – ha detto –  sulla nostra accoglienza verso fratelli che fuggono perché, per tanti motivi, rischiano la loro vita e cercano sicurezza e un futuro migliore. Abbiamo il dovere di accoglierli sia perché come uomini non possiamo non sentire il grido di altri nostri fratelli e sia perché come cristiani nel volto del rifugiato vediamo quello di Cristo.
Questa riflessione sia dunque capace di potenziare tante energie buone che vediamo già in atto nella nostra società. L’abbiamo già dimostrato tante volte, dobbiamo essere sempre piu generosi e accoglienti affinché ci sia un seme di umanità contro la guerra, una rete di amicizia contro ogni ostilità
».  

Ad accogliere la Giornata, ancora una volta la città di Quartu, da anni in prima linea nell’accoglienza di profughi e rifugiati, in sinergia con la Caritas:  «Quartu – ha detto l’assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche Generazionali Marco Camboni –   è inserita nella rete del supporto internazionale, grazie alla presenza della Caritas che è operativa nel nostro territorio e costituisce un tassello prezioso di quella collaborazione fra diversi soggetti istituzionali, capace di garantire il successo dell’accoglienza nel nostro territorio. Non basta – ha continuato –  offrire a queste persone la possibilità dell’accesso; il dovere degli amministratori è garantire la possibilità del riscatto. Abbiamo il dovere di studiare processi e percorsi coerenti. Occorre quindi interpretare le diverse culture, sviluppare letture corrette e dare risposte adeguate per aiutare queste persone a trovare un futuro qui».

L’impegno della Chiesa, attraverso la Caritas diocesana, è stato richiamato dal direttore della stessa Caritas don Marco Lai, insieme allo scenario internazionale: «Questo momento di riflessione – ha detto –  si colloca in un contesto internazionale segnato da scenari nuovi, con una guerra in Europa che ci mette a dura prova e che finora ha già causato milioni di profughi (di cui 125mila in Italia), a cui si aggiungono i conflitti e le crisi determinate da questioni climatiche, ambientali e alimentari. Di fronte a ciò siamo sempre più chiamati ad accogliere: secondo l’ultimo sondaggio Ipsos l’80 per cento degli italiani oggi è a favore dell’accoglienza, dato determinato anche dalla crisi ucraina». Ventisette i migranti accolti nel Sai San Fulgenzio, 141 nei Cas, circa 300 profughi ucraini nelle “accoglienze del cuore” grazie al progetto Apri, a cui si aggiungono quelli ospitati negli istituti religiosi maschili e femminili. Ancora, l’importanza del rafforzamento della rete: privato, comunità religiose, cittadinanza attiva, terzo settore, istituzioni.

Tra gli interventi anche quelli di Enzo Floridia, Presidente Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale della Prefettura di  Cagliari, di Silvana Tilocca, Direttore del Servizio Prevenzione e Promozione della Salute – Asl Cagliari, di don Alfredo Fadda, Parroco della Basilica di Sant’Elena Imperatrice.

A seguire, la tavola rotonda moderata dal presidente Odg Sardegna Francesco Birocchi, in cui alcuni migranti accolti nel Sai e nei Cas Caritas, hanno dialogato con l’arcivescovo mons. Baturi, con Lorena Cordeddu, dirigente delle politiche sociali del Comune di Quartu Sant’Elena, con Viviana Matzeu della comunità missionaria di Villaregia, con Elisabetta Dessì dell’associazione “La Matrioska”.