“Custodi del Bello Cagliari”: Bellezza, speranza e lavoro per un futuro più inclusivo
Una città sempre più bella e inclusiva, e cittadini che ritrovano dignità e speranza grazie al lavoro, con il coinvolgimento dell’intera comunità. Questo il senso del progetto “Custodi del Bello Cagliari”, presentato questa mattina nella Sala stampa della Curia arcivescovile di Cagliari (via mons. Cogoni 9).
Alla conferenza stampa hanno partecipato mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana; il sindaco di Cagliari Massimo Zedda; Giovanna Corbatto, referente Caritas Italiana per il progetto “Custodi del Bello”; Luciano Marzi (Consorzio Communitas), portavoce nazionale del progetto “Custodi del Bello”; don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari; Anna Puddu, assessora alla salute e benessere delle cittadine e dei cittadini del Comune di Cagliari; Luisa Giua Marassi, assessora all’ecologia urbana, all’ambiente e al verde pubblico; Rosi Zuliani Sgaravatti (Sgaravatti Land).
Un progetto che già nel titolo richiama una «grande responsabilità» – come ricordato da Papa Francesco in occasione dell’udienza con i “Custodi del Bello” (a cui ha partecipato anche la delegazione cagliaritana) promossa lo scorso 30 settembre dalla Conferenza Episcopale Italiana e da Caritas Italiana – perché «parte dalla consapevolezza del valore di chi o di ciò che ci viene affidato».
A livello nazionale, esso è attivo in 12 città italiane, promosso dal Consorzio Communitas, dall’Associazione Extra Pulita e dalla Fondazione Angeli del Bello Onlus, e sostenuto nelle regioni del Sud Italia da Caritas Italiana (attraverso fondi 8xmille messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana) e da Fondazione Con il Sud. Alla base, appunto, un cambiamento positivo di città e persone, grazie all’inserimento di cittadini fragili in percorsi formativi e lavorativi che li vedono impegnati in un processo di rigenerazione urbana, mirante a rendere i quartieri più belli e vivibili. Il tutto grazie al coinvolgimento attivo delle intere comunità e alla sinergia tra Chiesa, terzo settore, imprese e amministrazioni locali.
In particolare, “Custodi del Bello Cagliari” grazie al partenariato locale costituito da Caritas San Saturnino Fondazione Onlus – di cui il Comune di Cagliari è attivo collaboratore – ha visto lo scorso 15 ottobre l’avvio della squadra pilota composta da quattro persone in situazioni di difficoltà e impegnata – grazie a tirocini di inclusione sociale promossi dall’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro e con la disponibilità dell’azienda Sgaravatti – nel prendersi cura e nel restituire decoro ai luoghi pubblici nel quartiere Marina. A novembre partirà la seconda squadra, composta da altre sei persone, che sarà impegnata nel quartiere di Sant’Elia. Il primo step del progetto terminerà nell’aprile 2026: entro questa data si prevede l’attivazione di circa 50 tirocini finalizzati all’inserimento lavorativo per una durata di 4 mesi ciascuno. Le squadre sono accompagnate e monitorate da un tutor, da un formatore territoriale e da un coordinatore che, in sinergia con i Servizi sociali e le Caritas parrocchiali, sarà impegnato anche nella selezione degli altri destinatari.
«È uno di quei progetti che dimostra la verità dell’intuizione del Papa circa la connessione dei diversi aspetti dell’agire sociale – sottolinea mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana – . Il tema del lavoro è correlato con la necessità di prendersi cura della fragilità di tanti nostri fratelli che hanno bisogno di sentirsi inseriti nella nostra società attraverso un impegno operativo. Al tempo stesso quest’iniziativa è finalizzata a incrementare la bellezza che appartiene alla qualità della nostra vita, di cui prendersi cura e da trasmettere. Essa ci mostra che con l’impegno di tutti – istituzioni pubbliche, private, Chiesa – è possibile realizzare un’opera di custodia del Creato, che risponda a un bisogno sociale ed esistenziale primario, come quello del lavoro».
«Ringrazio la Fondazione con il Sud, la Caritas italiana, il Consorzio Communitas e la Diocesi di Cagliari per aver creato un’opportunità di cura e di impiego per le persone in situazioni di fragilità – sottolinea Massimo Zedda, sindaco di Cagliari -. Non solo sono previste occasioni di formazione e di inserimento lavorativo, ma anche iniziative di recupero e di decoro ambientale in contesti degradati, mediante il presidio, la pulizia e la manutenzione dei luoghi e dei beni pubblici. Questa amministrazione non vuole lasciare indietro nessuno, garantendo a tutte e a tutti dignità e sbocchi lavorativi».
«Si tratta di un progetto che vede la Chiesa in prima linea – spiega il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai – e che mette al centro tutto ciò che è degradato e rischia di essere perduto nei nostri contesti urbani, nelle periferie e nel centro storico, e che vede destinatari uomini e donne in situazione di disagio, disoccupazione e marginalità. Quindi un’inclusione reale, grazie a tirocini finalizzati all’inserimento lavorativo, con cui queste persone possono essere reinserite nella società».
«Custodi del bello è l’esempio di come è possibile unire le forze e lavorare insieme per un obiettivo condiviso e più grande – sottolinea Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud – capace di generare fiducia e rafforzare la coesione sociale. Prendersi cura del bene comune e contestualmente offrire opportunità a persone con maggiori vulnerabilità significa far crescere le comunità».
«Alle persone che partecipano al progetto diamo l’opportunità di reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro attraverso la formazione, la cura di spazi e beni pubblici e il loro accompagnamento sociale – sottolinea Luciano Marzi (Consorzio Communitas), portavoce nazionale del progetto Custodi del Bello -. Custodi del Bello è una concreta misura di politica attiva del lavoro da diffondere in tutto il Paese che offre una risposta a due grandi problemi: l’esclusione sociale delle persone più fragili in costante aumento e il degrado urbano che genera malcontento, insicurezza e illegalità. Tutto questo lo facciamo grazie ad un’alleanza territoriale tra organizzazioni non profit, amministrazioni comunali, cittadini e imprese, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle comunità».