La cultura del volontariato, tra gratuità ed impegno civile e sociale, al centro dell’impegno Caritas
Oltre 500 giovani hanno affollato stamattina il teatro dei Salesiani, a Selargius in occasione del convegno diocesano “La cultura del Volontariato, tra gratuità ed impegno civile e sociale”. Ad aprire i lavori il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai che ha ricordato come l’iniziativa costituisce il momento conclusivo delle progettualità per i giovani e per le scuole, promossi durante l’anno dalla Caritas, in rete con altre realtà, capaci di rendere i giovani protagonisti di un impegno civile e sociale, in un orizzonte di mondialità, inclusione e accoglienza.
L’arcivescovo mons. Arrigo Miglio che ha ricordato come il volontariato è un terreno di incontro per vivere il pluralismo di provenienze e culture diverse, un’opportunità per realizzare qualcosa insieme scoprendo l’umanità di ciascuno, un percorso in cui le diversità diventano ricchezza, e in cui portare avanti progetti comuni che mettano al centro le persone. Il volontariato alla luce della riforma del terzo settore tema dell’intervento di Giampiero Farru, presidente CSV Sardegna Solidale, che ha messo in luce le perplessità di fronte a una “riforma in cui si rischia di soffermarsi sull’ “io” piuttosto che sul “noi”, e di promuovere “una cultura manageriale invece di una cultura di attenzione alla società e di sviluppo di una coscienza critica”. Il volontariato, ha detto, “va controcorrente: è un gran lavoro di civiltà, che milioni di cittadini svolgono gratuitamente”. Una cultura ben presente anche in Sardegna: 1725 organizzazioni, 800 cooperative, 200 associazioni di promozione sociale, oltre 40mila volontari attivi, 60mila occasionali, 90mila persone che sostengono queste realtà: 200mila persone, dunque, complessivamente interessate al mondo del volontariato, impegnate a costruire una società più umana e giusta. Ancora gli interventi di Padre Valerio di Trapani, assistente nazionale dei gruppi di volontariato vincenziano incentrato sulla gratuità, cuore del Vangelo, e del giornalista Francesco Antonioli. “Il tema della gratuità riguarda il senso della nostra vita: tutto ciò che è importante ha origine nella gratuità – ha detto Padre di Trapani – . La misura stessa dell’amore è data dalla gratuità, perché quest’ultima dà ad esso il suo vero valore”. Inoltre, come ricordato dal missionario vincenziano, la gratuità passa per la strada della povertà: non si dà qualcosa, ma si dona se stessi, così ciascuno diventa “moltiplicatore di gratuità”.
Antonioli ha sottolineato che i giovani sono chiamati ad essere testimoni della gioia del Vangelo, grazie a un’importante “bussola”, rappresentata dalla Evangelii Gaudium, di Papa Francesco, partendo dai contesti locali, ma con uno sguardo più ampio, verso il villaggio globale.
Dopo le relazioni, le testimonianze dei giovani destinatari delle progettualità Caritas, tra cui quelle di alternanza scuola-lavoro, e la premiazione del Concorso Giovani Solidali: al primo posto il progetto “Cuore matto”, un cuore che batte forte contro l’indifferenza, promosso da tre classi dell’Istituto De Sanctis Deledda, durante il quale gli studenti hanno svolto volontariato nella cucina Caritas, hanno incontrato giovani migranti e anziani per confrontarsi con loro su diversi temi come la fede, la condivisione e la comunità. Infine lo spettacolo teatrale C.Arte d’Imbarco: Siamo tutti in viaggio, organizzato dall’Associazione La Carovana SMI.
I lavori sono poi proseguiti nella sessione pomeridiana, che si è aperta con i saluti di don Franco Puddu, Vicario generale della Diocesi di Cagliari; tra gli interventi, coordinati da don Marco Lai, quelli di Padre Valerio di Trapani e di Francesco Antonioli, già intervenuti nella sessione della mattina; a conclusione del convegno un partecipato dibattito sul tema del volontariato.
Maria Chiara Cugusi